lunedì 12 settembre 2011

La maledizione della schiacciata con l’uva.


Ricetta su cui fantastico da anni, ne ho sentito parlare, ne ho viste invitanti montagne nelle vetrine dei fornai fiorentini, e per un motivo o per un altro non sono mai riuscita a farla. Un giorno non è stagione, un giorno non ho voglia, un giorno entrambi. Fino a ieri. Ieri una gigantesca montagna di uva fragola mi si è parata davanti, così, tra il lusco e il brusco! (cit.) A questo dolce e inaspettato incontro aggiungete che qualche giorno fa ho trovato la farina integrale perfetta, aggiungete anche che ho fatto un esame da poco (ergo la mia voglia di impastare è ai massimi livelli), e che i pianeti erano finalmente allineati (allineati a formare la parola “schiacciata”, intendo :D) e capirete bene che non ho più potuto sottrarmi alle mie responsabilità, concedendomi finalmente un’allegra domenica pomeriggio ai fornelli :)
Ho preso ispirazione dalla ricetta di Marble, con delle modifiche personali, of course.

Per questa ricetta hai bisognoddì:
200g farina di forza
200g farina integrale
1 kg di uva fragola (al lordo degli scarti)
½ cubetto di lievito di birra
100g di zucchero + un altro po’
4 cucchiai d’olio extravergine d’oliva + un altro po’
Un pizzico di sale
Acqua qb

Oltrechè:
Una teglia rettangolare
Un mattarello

Come prima cosa lavare bene l’uva, togliere gli acini dai raspi scartando quelli sfracellati, e lasciarli asciugare in uno scolapasta o su un panno pulito. Fare la fontana con le due farine e lo zucchero, mettere al centro il lievito sciolto in poca acqua tiepida e l’olio e iniziare a impastare. Solo in un secondo tempo aggiungere il sale e altra acqua qb per ottenere un impasto simile a quello del pane. Lavorare un po’ la pasta , quindi coprirla con un canovaccio umido e lasciar lievitare per un’ora e mezza – due, a seconda della temperatura esterna.


Quando l’impasto è ben lievitato riprenderlo e dividerlo in due parti (2/3 e 1/3), stendere la più grande in una sfoglia sottile e foderarci una teglia rettangolare, disporci sopra 2/3 dell’uva,spolverare con un po’ di zucchero e dare un giro d’olio. Stendere anche l’altra pasta, in un rettangolo che risulterà più piccolo, metterlo sopra l’uva, e ripiegarvi sopra i bordi del rettangolo di pasta  sottostante.  Disporre l’uva rimasta sopra questa sfoglia, spolverando di nuovo con lo zucchero e dando ancora un giro d’olio.  Infornare a 180°C finché non risulterà dorato. Sfornare,  lasciar intiepidire e azzannare.
Una gioia non solo per il palato ma anche per vista e olfatto *_*
(qualcuno dei vicini potrebbe asserire di avermi vista da una finestra, seduta al tavolo della cucina intenta a leccare dal piatto un sughetto di uno splendido viola, ma non credetegli :P ).


4 commenti:

  1. Ma-ma-ma questa è la rivisitazione in chiave friulana della Pasta Dura Con L'Uva: mmmm che buona!!(cit.) :p
    Comunque sembra deliziosa complimenti *___* prometto che non appena avrò capito cosa differenzia l'uva fragola dall'uva e basta proverò a farla! Tanti baci non vedo l'ora di leggere altre ricette <3

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  2. <3 in effetti il concetto è quello! ...mcm sarebbe fiera di me! :D però - non per essere pignola eh- è una ricetta fiorentina :P che bellina che sei! l'uva fragola è una qualità di uva, quella con cui si fa il fragolino appunto :) puoi farla anche con l'uva normale (però deve avere buccia sottile e pochi semi) o anche coi fichi ^_^

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  3. *-* ma che bello questo sito in cui son capitata (ehm..) casualmente!! *___* complimenti per la grafica(chissà di quale genio è opera..) , per le foto, e per questa meravigliosa ricetta!!

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  4. buuuoona!!appena posso la voglio fare anche ioooo!!

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