domenica 30 ottobre 2011

Gnocchi di zucca su fonduta di Montasio e melograno


Non troppo tempo fa la più bionda e sciamposa delle mie amiche si è laureata in materie (a me) oscure e non solo ho avuto il piacere di presenziare alla sua festa, di vederla fare giochi geniali vestita da limone, di essere menzionata fra i ringraziamenti della sua tesi (lacrimuccia!) ma sono anche stata invitata alla cena con la sua famigliola *_* e siccome a volte non c’è davvero limite al meglio, oltre ad essere in stupenda compagnia si è anche mangiato veramente bene! La portata migliore secondo la mia modesta e buccesca opinione erano gli gnocchi sicché, sentendo tutti i miei uuuuuhhhmmmm, seguiti da uau e intervallati di quando in quando da uno gnammete, la festeggiata mi ha suggerito di tentare la fortuna e crogiolarmi all’idea di poter accarezzare la Kitchen Aid , partecipando al contest di Barbara con qualcosa di simile. Chi si sognerebbe mai di contraddire una biondissima e foffissima laureata col massimo dei voti?? Io no di certo! ;)
Ovviamente mai mi sarei sognata di chiedere la ricetta a qualcuno del locale, che scherziamo? Sono una timidona io! Senza contare che con la ricetta che gusto c’è?! :) la Buccia’s kitchen ha prodotto quanto qui sotto,e devo dire che son rimasta soddisfatta :)

Per 4 persone hai bisognoddì:
per gli gnocchi:
400g patate farinose
400g zucca
1 uovo
Farina qb
1 grattata di noce moscata
1 pizzico di sale
Semola  o farina di mais qb

Per la fonduta:
200g Montasio 30 giorni
125ml latte intero fresco

1 melograno


Oltreché:
un passaverdure o uno schiacciapatate

Preparare gli gnocchi: tagliare a pezzi la zucca e privarla dei semi (ma non della buccia!), metterla in una teglia foderata di carta forno e cuocere per una ventina di minuti a 150°C. se dovesse iniziare a scurirsi in superficie coprirla con un foglio di carta d’alluminio. Lavare le patate e metterle in una pentola capiente, coprirle di acqua fredda metterle su fuoco alto, cuocerle per circa 20 minuti dal bollore, o finché saranno morbide. Sbucciare la zucca e le patate e passare tutto al passaverdure: quando il tutto sarà tiepido aggiungere l’uovo, il sale, la noce moscata e qb di farina (io ho usato circa 200g ma dipende dall’umidità della zucca e dal tipo di patate) e impastare fino ad ottenere un composto liscio e sodo, ma non duro. Ricavare dei filoncini dello spessore di un dito e tagliare dei piccoli gnocchetti, quindi disporli in una teglia cosparsa di semola (o farina di mais) e riporre al fresco.
Preparare la fonduta: tagliare il formaggio a fette sottili e metterlo a bagno nel latte per tutta la notte,  in frigo. Mettere tutto in una pentola e far andare a fuoco bassissimo (la T deve rimanere sempre intorno ai 60°C), mescolando continuamente con una frusta, finchè il formaggio non sarà completamente fuso.  Continuare a cuocere sempre mescolando finché la fonduta non si sarà ispessita.
Lessare gli gnocchi e scolarli con cura appena vengono a galla, quindi comporre il piatto: mettere uno-due cucchiai di fonduta a specchio, poggiarvi sopra gli gnocchi e i chicchi di melograno :) 



Tutti gli onori e i rinnovati complimenti all’Osteria al Passeggio (Udine) e ovviamente  grazie a Barbara per l’opportunità :) 
ecco il bannerino del contest!

giovedì 27 ottobre 2011

Crostata alla zucca


 in questa stagione sono un tantino zucca-addicted :P è che è troppo buona! È così irresistibilmente autunnosa! *_* Ho ponderato abbastanza su questa crostata, ho iniziato a curiosare tra le varie ricette di pumpkin pie americane, ma volevo ottenere un dolce più rustico, per cui ho deciso di aggiungerci la ricotta, avevo pensato anche a una frolla un po’ integrale, ma ho pensato che questo avrebbe compromesso la friabilità, quindi uhm, ho evitato per ‘sta volta :P .. il risultato delle mie fatiche e delle mie ricerche e tentativi è questa crostatona :) 

Per una crostata del diametro di 27cm , hai bisognoddì:
Per la frolla classica:
300g farina
150g zucchero
150g burro
3 tuorli
1 limone (scorza)
1 pizzico di sale

Per il ripieno:
500g zucca al netto degli scarti
250g ricotta fresca
1 limone (scorza)
50g di zucchero

Oltreché:
una tortiera dai bordi bassi
un mattarello

Preparare la frolla: mescolare la farina, lo zucchero e la scorza grattugiata del limone e fare una fontana, disporvi al centro il burro morbido a fiocchi (la temperatura ideale sarebbe intorno ai 15°C) e amalgamare con la punta delle dita fino ad ottenere un impasto che ha la consistenza della sabbia bagnata. Aggiungere quindi i tuorli e impastare rapidamente, quel poco che basta per tenere l’impasto insieme, se non è perfettamente omogeneo non importa. Mettere l’impasto ottenuto tra due fogli di carta forno e stendere leggermente l’impasto, fino a uno spessore di circa 2cm (questo passaggio ha l’unica funzione di far raffreddare il tutto in modo omogeneo in tempi non biblici), quindi avvolgere con pellicola e schiaffare in frigo per circa 2h.
Preparare il ripieno: Tagliare la polpa di zucca a pezzi e cuocerla a vapore (o al forno a 150°, coperta da un foglio d'alluminio) finché non sarà morbida e schiacciarla con una forchetta. Sbattere la ricotta e lo zucchero, aggiungerla alla zucca e passare questa purea al mixer,  aggiungere la scorza grattugiata di un limone e amalgamare il tutto.
Cuocere!: Stendere due terzi della frolla, rivestirne una teglia (27cm) imburrata e cuocere in bianco* per 15-20 minuti a 180°C.
Versare il composto di zucca e infornare di nuovo per 20’.
Togliere la crostata dal forno e aggiungere le decorazioni, rigorosamente porcellose, fatte con la frolla avanzata e infornare di nuovo per 15-20 minuti, finché la superficie sarà dorata. Far raffreddare completamente e servire.

* se desiderate fare una crostata un po’ più alta della mia, quando cuocete la frolla in bianco i bordi potrebbero collassare: per evitarlo basta mettere sopra la crostata un foglio di carta di alluminio (o carta forno) e riempirlo di fagioli secchi/sale grosso/palline di ceramica apposite. 


venerdì 21 ottobre 2011

Ragù alla Bolognese ®


Ebbene, questa ricetta, direttamente dalla camera di commercio di Bologna con furore, si vanta di dar vita all’unico, vero e inimitabile Ragù alla Bolognese.
Ma come potete immaginare questo non mi ha impedito di modificarla un pochetto, immagino che i bolognesi di una volta conducessero una vita che gli permetteva di smaltire 300g di pancetta, ma io sinceramente, da eccezionale atleta specializzata in “maratona del bradipo” (disciplina molto antica che consiste nel percorrere nel maggior tempo possibile le distanze sedia-divano e divano-letto. Con una bella pausa sul divano, ovvio) non credo di farcela. Quindi, mossa anche dall’affetto per le mie giovani arterie, ho sostituito cotanta lipidità con 80g di salsiccia. Ecco quindi il ragù (quasi) originale :)

Per 8-10 porzioni (che riforniranno "il freezer dello studente") hai bisognoddì:
600g macinato di manzo
80g salsiccia (o 300g di pancetta tesa se siete dei veri tradizionalisti!)
100g carota
100g sedano
60g cipolla
40g triplo concentrato di pomodoro (o 10 cucchiai di salsa di pomodoro)
200ml di vino bianco secco
400ml di latte intero
Brodo qb
Sale & pepe

Oltreché:
una pentola di coccio o di acciaio, col fondo spesso

Tritare la montagna di pancetta (o, come nel mio caso, la salsiccia :) ) e metterla in un ampio tegame di coccio a fuoco medio e farla dorare nel suo stesso grasso, aggiungere le verdure tritate e farle appassire dolcemente. Aggiungere la carne e mescolare, facendola andare finché non avrà tirato fuori tutta l’acquetta e questa si sarà asciugata: quando la carne inizia a sfrigolare ci siamo :)
Regolare di sale e pepe, aggiungere il vino e alzare la fiamma, di modo che l’alcol evapori, quindi aggiungere il concentrato sciolto in poco brodo, spostare la pentola sul fuoco più piccolo, mettere il coperchio e lasciar cuocere pian piano per circa 2h, aggiungendo gradualmente il latte. Controllare la cottura di tanto in tanto e, se verso la fine della cottura vi sembra ancora troppo liquido, scostate un po’ il coperchio. buone tagliatelle! :)


mercoledì 19 ottobre 2011

Devonshire cider cake



Questa torta la adoro perché è un po’ una sintesi sublime delle mie passioni –più o meno recenti- beverecce/mangerecce/viaggerecce:
  • è perfetta con il tè, che da brava studentessa sorseggio in quantità abnormi, tazza dopo tazza, col naso sui libri;
  • c’è dentro il sidro! Che le dà quella nota freschissima e originale e  mi ricorda le serate d’estate passate, sempre da brava studentessa :P, nel pub sotto casa a ordinare solo Bulmers con ingenti quantità di ghiaccio;
  • soprattutto, mi ricorda il mio (bellissimo) viaggio a Londra, dove l’ho scoperta tra le pagine di un libricino comprato alla Tea House (che è meglio del paradiso terrestre, anche perché dalla Tea House nessuno ti caccia via a calci nelle chiappe :P)
ps - se per caso qualcuno ha già visto questa torta in un contest e sta per accusarmi di plagio può rilassarsi, perchè ero io stessa ad averla postata e, a onor di cronaca, non avevo vinto una ceppa :(

Per una torta di 20cm hai bisognoddì:
120g zucchero
120g burro
2 uova medie
240g farina auto lievitante*
1 cucchiaino da tè di cannella
½ pinta sidro

Accendere il forno a 180°. Imburrare e infarinare una teglia di 20cm di diametro. Sbattere il burro con lo zucchero fino a ottenere una crema, quindi aggiungere un uovo per volta, sempre mescolando. Aggiungere metà della farina e mescolare ancora, quindi aggiungere gradualmente il sidro e infine l’altra metà della farina. Mescolare finchè l’impasto non sarà liscio e omogeneo, cuocere per 45’ circa, o comunque finchè la torta sarà dorata.

* la farina autolievitante la ritrovo in un sacco di ricette britisc, qualcuno sa mica il perchè? Gli inglesi sono solo pigri o le attribuiscono una qualche strana proprietà? o Forse è l'unica farina consigliata da sua maestà la regina? :P




sabato 15 ottobre 2011

Boeuf bourguignon di Julia Child


OOOOOOHHHHHHH finalmente! Sono  mesi che ho messo il segnalibro su questa ricetta, e oggi, cioè ieri in realtà, dopo quattro giorni di miseri pasti freddi e insoddisfacenti in università ho decretato che spendere un pomeriggio per il super stufato era il minimo che potessi fare per rincuorare il mio ego gastronomico (soprattutto dopo i tortellini freddi e appicicaticci del pranzo dell’ altro giorno) e, ovviamente, per riprendere da dove l’avevo lasciata la mia trasformazione in orso-polare-in-fase-pre-letargo :P
Ho preso il libro della Child circa 6 mesi fa (dopo un periodo indefinito di aggiorna-pagina compulsivi su amazon e preghiere al S. protettore degli sconti), me lo sono spulciato per benino (mentre avrei dovuto spulciare per benino qualche libro di scuola, probabilmente ^^”),  e l’ho riempito di segnalibri e post-it con note di rilevante spessore culturale (tipo “GNAM!”, “DOPPIOGNAM”, “SUPERCALIFRAGILISTIGNAM!”  ) e devo dire che è veramente un bellissimo libro, preciso e completo fino all’essere quasi maniacale (cioè, ci sono le figure per spiegare come tagliare i funghi! “funghi in quarti, funghi in mezzi, teste di funghi in quarti” non so se mi spiego!), basta non farsi spaventare dalla lunghezza delle ricette ;)
A proposito di questo Boeuf bourguignon (eh, ho i miei tempi!) devo ammettere che i mangia-baguette sanno il fatto loro! La carne è tenerissima e molto saporita, la salsa liscia e le verdurine (meglio dire le burro-verdurine) delicatissime, veramente una cosa spaziale! L’abbinamento classico è con le patate bollite, ma io avevo voglia di stoemp, così ho fatto un piccolo connubio Francia-Belgio ^^

Per 3 persone hai bisognoddì:
500g carne di manzo per spezzatino (es. spalla)*
80g pancetta tesa in un unico pezzo, cotenna inclusa
½ carota
½ cipolla
1 cucchiaio di olio
350ml vino rosso corposo (ho usato un Chianti, consigliato anche dalla nostra eroina)
200-300ml di brodo di manzo
1 cucchiaio di farina
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
Sale & pepe
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaino di timo
1 foglia d’alloro

Per le cipolline glassate (Oignon glacées in Juliese):
6-9 cipolline
10g burro
1 cucchiaino d’olio
50ml brodo di manzo
50ml Chianti
Un pizzico di timo
1 foglia d’alloro

Per gli champignon saltati (Champignons sautée au beurre in Juliese):
200g champignon
25g di burro
1 cucchiaino d’olio

Per lo stoemp:
3 patate medie
1 carota grossa
1 mini-fiocchetto di burro
100ml latte

Oltreché:
  • una pentola di coccio o d’acciaio che possa andare anche in forno (niente manici in plastica e cose simili dunque)
  • Mezza giornata libera :)

 *NB: usare tagli pregiati (es. noce) per gli spezzatini, oltre che un inutile spreco di dineros, è anche controproducente, perché la carne risulterà più dura. E mica lo dico io, lo dicono anche gli scienziati (che si pronuncia rigorosamente alla maccio):  Lo spezzatino di "Le Scienze"

Pulire la pancetta (tenere da parte la cotenna!) e tagliarla in striscette spesse mezzo cm e lunghe 1,5 cm, quindi farle bollire, insieme alla cotenna, in un pentolino con due bicchieri d’acqua per 10’, scolare, asciugare e tenere da parte.

Accendere il forno a 230°C, nel frattempo che lui da bravo forno si scalda,  scaldare l’olio nella pentola a fuoco medio, aggiungere la pancetta e saltarla per 2 o 3 minuti, finchè sarà leggermente dorata. Togliere la pancetta dalla pentola e tenere da parte. Tagliare la carne a cubettoni di 5cm, asciugarli con della carta da cucina (la nostra vecchia Julia spiega –e c’ha ragione- che se la carne non è ben asciutta non si dora affatto) e farli saltare pochi per volta nell’olio rimasto e nel grasso rilasciato dalla pancetta, fino a farli dorare. Togliere la carne dalla pentola e tenerla da parte insieme alla pancetta.
Sbucciare la carota e la cipolla, tagliarle a pezzi grossi e far dorare anche loro nello stesso grasso.
 Eliminare il grasso dalla pentola, rimettere la carne e la pancetta nella pentola, salare, pepare e aggiungere la farina, mescolando delicatamente sicché tutti i pezzi di carne saranno velati di farina. Infornare la pentola senza coperchio nel forno già caldo, nel ripiano di mezzo, per 4 minuti, quindi tirare fuori, rimescolare e rimettere in forno per altri 4 minuti. Scaduti anche questi ultimi 4’ tirare fuori la pentola e abbassare la T del forno a 150°C. Tutto questo infarinare, sfornare e re-infornare ha lo scopo di tostare la farina e di ricoprire la carne con una sottile crosta.
Versare nella pentola il vino e quanto basta di brodo perché la carne sia coperta, aggiungere il concentrato di pomodoro, il timo, la foglia d’alloro, l’aglio schiacciato e la cotenna tagliata a dadini. Mettere il coperchio e portare a bollore a fuoco medio, quindi spegnere il gas e mettere la pentola in forno, coperchio incluso, nel ripiano di mezzo e far cuocere per 3 o 4h, finchè la carne sarà tenerissima (nel mio caso dopo 3h era perfetta :) )

Cipolline:  Sbucciare le cipolline stando attenti a non bucare/tagliare/scatafasciare la pellicina esterna. Scaldare l’olio e il burro a fuoco medio e aggiungere le cipolline intere, far cuocere per 10’ girando delicatamente in continuazione, aggiungere il brodo, il vino e le erbe, coprire e cuocere a fuoco lento per 40-50 minuti, finchè saranno tenere.

Funghetti: pulire bene i funghi con una spazzolina o con un panno umido, e tagliarli in quarti. Scaldare il burro a fuoco alto, quando inizia a schiumare versare i funghi e saltarli per 4 o 5 minuti: inizialmente assorbiranno il grasso, poi questo riapparirà sulla loro superficie e i funghi inizieranno a scurirsi: appena diventeranno dorati sono pronti.

Stoemp: sbucciare le patate, lavarle e tagliare in quarti e metterle a bollire in acqua salata. Dopo circa 10’ aggiungere la carota sbucciata e tagliata a rondelle e far cuocere finché le carote saranno cotte ma ancora sode e le patate invece ben cotte e un po’ sfatte. Scolare, sciacquare bene la pentola, metterci poco-poco-poco burro e scaldarlo a fuoco alto: quando inizia a schiumare  mettere le verdure e schiacciare vigorosamente con un cucchiaio di legno, aggiungere il latte e continuare a schiacciare e mescolare per qualche minuto. Deve risultare tipo un purè ma più grezzo, con pezzetti di carota qua e là :)

Salsa: togliere la carne e la pancetta dalla pentola e tenere da parte. Filtrare la salsa, versarla in un pentolino  e mettere sul fuoco, schiumando il grasso in eccesso. Si dovrebbero ottenere circa 250ml di salsa, spessa abbastanza da velare il cucchiaio: se risulta troppo liquida farla rapprendere un po’, se risulta troppo spessa aggiungere un po’ di brodo.

Ci siamo!: Lavare la casseruola, rimetterci dentro la carne, versare le verdure e infine la salsa. Coprire la casseruola e mettere a fuoco medio, scaldare per qualche minuto e,finalmente, servire, con un po’ di stoemp vicino! :)


putroppo le foto non sono un granché ma,a mia discolpa, funghetti, mucca e cipolline mi sussuravano in coro dal piatto "mangiami prima che mi raffreddi...." ed è molto difficile disobbedire a uno stufato in una sera d'autunno.... :)

Boeuf, oignons e champignons tratti da "Mastering the art of French Cooking"  di Julia Child (1969)

mercoledì 12 ottobre 2011

Faraona agli agrumi




Proprio un bel volatile la faraona, è carne bianca ed abbastanza leggera, quindi uno se la mangia e si sente anche abbastanza salutista, ha un qualche sentore di carne, così quell’ uno c’ha anche delle soddisfazioni a mangiarla, eppoi, a differenza della maggior parte delle altre carni-che-sanno-di-carne, non costa uno sproposito…meglio di così :) dopo “L’elogio al pennuto”, ecco la ricetta :)

Per 2-3 persone hai bisognoddì:
mezza faraona
Per la marinata: ½ bicchiere di vino bianco secco
1 cucchiaino di rosmarino tritato
10  bacche di ginepro
Una grattatina di noce moscata
1  peperoncino
½  limone
1 arancia
Olio
sale grosso
pepe
per la salsa: 1 arancia e ½
un fiocchetto di burro
una punta di  zucchero
6 Bacche di ginepro

Marinata: prendere gli agrumi, ricavarne un po’ di scorzette (si vede che non avevo il rigalimoni quando l'ho fatto...tsk, che brutte scorzette!:P), spremerne il succo e versare il tutto in una teglia. Aggiungere tutte le spezie e qualche grano di sale grosso, versare dunque il vino e l’olio ed emulsionare il tutto. Fare a pezzi la faraona e farla marinare per  12h (anche più).
Trascorso il tempo di marinatura, scolare la faraona e trasferirla in una teglia con un filo d’olio, quindi infornare a 200°C per circa 1h e mezza.
Salsa: pelare a vivo mezza arancia (l’altra metà può servire al vano tentativo di placare l’appetito della cuoca, oppure può finire a fette dentro qualche spritz :P ) e spremere il succo di un arancia intera. Far sciogliere in un padellino un fiocchetto di burro, aggiungere il succo dell’arancia una punta di zucchero, quando questo si sarà sciolto aggiungere gli spicchi d’arancia e far andare finché il succo non sarà quasi caramellato.
Quando la faraona sarà ben cotta e dorata servirla accompagnata con la salsa.




domenica 9 ottobre 2011

Biscotti della domenica


Ognuno ha le sue tradizioni, per me e mia sorella la domenica è il giorno della bradipo-tradizione: ovvero, vietato non guardare un qualche film demenziale già visto fantatriliardi di volte, vietato fare i compiti o qualunque altra cosa più o meno utile, vietato togliersi il pigiama, e vietato non fare i biscotti, questi biscotti! E ovviamente, un unico obbligo: colazione, pranzo e cena a base di latte e biscotti :)



























Ora che sono all'università purtroppamente le domeniche sono più che altro una continua imprecazione contro i libri, ma sono una studentessa fuori sede di quelle fortunate, a cui ogni tanto arriva un giga pacco pieno di coccole da casa... Questa volta c'erano i biscotti della sorellina :)

Per una buona sleppa di biscotti hai bisognoddì:
500g farina 00
200g burro
200g zucchero
2 uova grandi
1 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
Gocce di cioccolato, qb

 Oltreché:
formine taglia biscotti
1 mattarello

Sbattere le uova con lo zucchero fino a ottenere un composto gonfio e spumoso (light e fluffy *_*) aggiungere la farina gradualmente, continuando a sbattere e poi usando una spatola. Aggiungere dunque il burro morbido a fiocchetti, il sale e il lievito setacciato e amalgamare bene. Dividere l’impasto a metà e aggiungere a una metà le gocce di cioccolato. Fare dei panetti, avvolgerli con la pellicola e far riposare in frigo per un’ora. riprendere il composto e stenderlo in una sfoglia di circa 4-5mm di spessore, ritagliare i biscotti e cuocere in forno caldo a 180°C per 10’. Sfornarli, ammirare cotanta burrosità, mettere “il diario di bridget jones” nel lettore DVD, sistemare le proprie chiappone sul divano (vicine alle chiappette della sorellina) e dar via alla bradipo-domenica! :)


























aggiornamento dell'ultima ora (11/11/11): di solito non mi piace l'idea di partecipare ai contest con ricette già pubblicate, ma questa più di ogni altra, è una ricetta dei migliori anni :) bellissimo contest Vale!


venerdì 7 ottobre 2011

Confettura di uva fragola























La mattina c’è un unico pensiero che mi permette da uscire ad un’ora decente dal letto, mi rimbomba in testa e fa più o meno così: COLAZIONE-FAME-CAFFE’-CIBO  (poi col passare delle ore l’articolazione del linguaggio migliora, davvero!). E la colazione non può che essere composta da ½ pinta di cappuccino e  una fettona di pane e marmellata (di solito marmellate in realtà, anche la mia capacità di prendere decisioni in tempi non biblici migliora con il passare delle ore :D). Oggi mi è toccata questa :)

Per tre vasetti hai bisognoddì:
1kg uva fragola (al lordo degli scarti)
½ busta fruttapec (anche meno)
Zucchero

Staccare gli acini dal raspo, scartare quelli maciullati, e lavarli per bene. Metterli in una pentola capiente e dal fondo spesso e far cuocere a fuoco medio, mescolando di tanto in tanto, finchè l’uva non sarà ben spappolata. Spegnere il fuoco e passare al passaverdura (meglio a fori piccoli, o vi troverete una confettura di semini, più che di uva!), pesare la polpa ottenuta e aggiungere 70g di zucchero ogni 500g di frutta, aggiungere anche 1/2 busta di fruttapec e mescolare bene, rimettere sul fuoco e far cuocere per 3 minuti, quindi invasettare, sterilizzare ed etichettare! :)
Non preoccupatevi se vi sembra troppo liquida, raffreddandovi si rassoderà!