martedì 13 maggio 2014

Ravioli del plin bicolor alle ortiche con fave e piselli freschi


Orbene, anziché tediarvi (PER ORA :D) con le mie ricette dietetiche del momento, questi sono dei super raviolini che ho fatto durante le vacanze di Pasqua.
Lo scenario era oltremodo bucolico: l’Ogliastra in primavera è uno spettacolo, ginestra ovunque e un profumo di macchia mediterranea che non vi dico, giornate soleggiate ma soprattutto, per la prima volta da quando sono all’Università: delle vacanze in cui non avevo UNA CEPPA da studiare.
Ma proprio UNA CEPPA!
E infatti avevo la valigia piena di libri, ma niente sciiiiienza per una volta, solo letteratura e, uhm, cucina, e infatti andavo a letto tardi (dio, tardi per i miei standard di diversamente giovane) e mi alzavo presto: troppe gite da fare, troppe avventure di Hobbit e vicissitudini di fanciulle del 1700 da scoprire, troppi impasti da preparare, cose da cucinare, dei nonnini da importunare e una sorella da strapazzare (di coccole, ovviamente!) :P
A proposito di importunare: "nonnittè, secondo te dove posso andare a raccogliere ortiche?". 
Ovviamente non mi ha suggerito un posto, mi ci ha portato e ne abbiamo raccolto una tonnellata ♥
Io e la sorellina siamo diventate un tutt'uno, e se per caso una qualche attività non incontrava il gusto di una delle due metà (che? Chi ha detto “pulire una tonnellata di ortiche”?) si poteva sempre invocare l’unica Legge, ovvero “un tandem è per sempre”.
Ed ecco quindi che, tra che avevo un sacco di voglia di impastare, tra che avevo un sacco di ortiche e favette fresche del nonno, una cassetta di limoni sempre del nonno (boh, io sono un caso patologico: la metterei veramente ovunque la scorza di limone) e soprattutto avevo un’aiutante legata a me dal patto di sangue del tandem..insomma, non restava via d'uscita: bisognava raviolare.
Ed eccoli qui, dei raviolini super primaverili, bbbbuonissimi  e anche sani! L'apporto calorico non è bassissimo ma non eccessivo se non siete dei micronani come la sottoscritta, e i valori nutrizionali sono in peeeerfetta linea con la dieta mediterranea ;)
Ho un solo rimpianto: non aver immortalato la sorellina che cerca di domare la macchina della pasta imbizzarrita: IMPAGABILI meraviglie di un motore Imperia su una macchina Marcato! :D


Per 8 porzioni:

Per la sfoglia(*):
500g semola di grano duro
2 uova fresche
acqua di vegetazione delle ortiche

Per il ripieno:
400g ortiche cotte
70g Montasio fresco (1 mese)
350g patate lesse

Per il condimento:
20g burro
3 cucchiai d’olio
La scorza di un limone non trattato
Fave fresche tenere a volontà
Piselli freschi teneri a volontà
Basilico a volontà
Grana padano grattugiato a piacere

(*): non è che sono impazzita e penso di impastare 1/2 kg di semola con due uova: nella perenne indecisione tra libidine e morigeratezza ho fatto una pasta (quasi) all'uovo: solo due uova e il resto acqua: un ottimo compromesso e una soddisfazione che non vi dico ;)



Il ripieno: armati di guanti e di santa pazienza, sciacquare le ortiche sotto l’acqua corrente e mondarle, tenendo da parte le foglie e scartando i gambi. Riunire le foglie in una pentola ampia (meglio procedere  in più step per agevolare il lavoro), salare leggermente e mettere sul fuoco, coperto, per 5’: le ortiche si cuoceranno nella loro stessa acqua, conservando tutto il loro sapore e il colore. Lasciar intiepidire, quindi strizzarle (tenendo da parte l’acqua di vegetazione) e passarle brevemente al mixer (oppure tritarle con una mandolina).
Tritare (o grattugiare) il formaggio.
Lavare le patate e lessarle, con la buccia, in abbondante acqua. Scolarle, sbucciarle e schiacciarle in una ciotola ampia. Lasciarle intiepidire. 

Riunire insieme tutti gli ingredienti, mescolare bene con le mani e assaggiare: se necessario regolare di sale.

La sfoglia: fare la fontana con la farina, rompere al centro le uova insieme a un po’ di acqua tiepida e sbatterle un po' con una forchetta. Incorporare pian piano, prima con la forchetta e poi con le mani, la farina fino a inglobarla tutta, nell'impasto. Lavorare energicamente la pasta fino a ottenere un impasto liscio e omogeneo. Dividere l’impasto in due parti uguali, Aggiungere a una metà dell’impasto qualche cucchiaio di verdissima acqua di vegetazione delle ortiche, e lavorare la pasta finché sarà omogeneamente colorata di un bel verdolino. Avvolgere i due impasti con della pellicola e lasciar riposare per almeno mezz’ora.

I raviolini:  prendere un pezzo di pasta alla volta, tenendo il resto avvolto nella pellicola, e stenderla molto sottilmente con la macchina per la pasta (o con il mattarello), in una lunga striscia larga circa 10cm (io ho usato la macchina e sono arrivata fino alla tacca 5). 
Dovreste riuscire a vederci quasi attraverso :) 
Al centro della striscia disporre dei piccoli mucchiettini di ripieno, grandi all'incirca come una noce, distanziati di circa 2cm l'uno dall'altro, fino a coprire tutta la lunghezza della striscia. 

Ripiegare la sfoglia sul ripieno, pizzicarla tra una nocciolina di ripieno e l'altra e sigillare bene tutti i bordi, quindi ritagliare i raviolini con la rotella dentata. É più facile a farsi che a dirsi, e come sempre quando si tratta di Plin, vi rimando al video di Elisa è molto esplicativo in questo senso :)
Disporre i raviolini distanziati tra loro su un vassoio leggermente spolverato di semola e lasciarli asciugare per una mezzoretta.

Il condimento: niente di più semplice (e buono!) sgusciare le fave e i piselli, in abbondanza secondo il vostro gusto. In una padella larga (dovrà accogliere i raviolini), sciogliere il burro con l'olio, aggiungere la scorza del limone grattugiata e le fave e i piselli. Far saltare per un minuto: non devono cuocere, ma solo intiepidirsi.


Cuocere & servire: Cuocere i raviolini in abbondante acqua salata, per 1-2’ da quando vengono a galla, scolarli con una schiumarola (o meglio ancora con un ragno) e ripassarli delicatamente in padella con il condimento.  Servire subito con qualche fogliolina di basilico e, volendo, grana grattugiato a piacere.


Questi sono i valori nutrizionali calcolati su 1/8 di queste dosi, senza il grana. Per farlo ho usato questo meraviglioso servizio dell'INRAN, l' Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione. Ci sono i gastrofighetti e poi ci sono io, una gastronerd insomma! :)



Note:
  • rispetto a come dovrebbero essere, questi ravioli del plin sono più grandi, volevo massimizzare il rapporto ripieno/sfoglia e lo ammetto, quando ho iniziato a farli l'ora di pranzo era pericolosamente vicina :D
  • una parte li abbiamo congelati, appena qualcuno decide che è arrivata la loro ora e li cuoce vi faccio sapere se si meritano l'etichetta "un freezer pieno di.." ;)

lunedì 5 maggio 2014

Pancake salati di funghi con dressing di ricotta caprina


Qui il rientro dai bagordi delle feste è stato una Caporetto.
Con la differenza che i soldati se la filavano a gambe levate, mentre a me le gambe non mi reggono e le mie ultime performances dicono che, dopo un mese di stop agli allenamenti e AVANTI TUTTA di scorpacciate, impiego 7 minuti e ciappilu per correre (???) 1km.
Una Caporetto con, al posto dei soldati, dei bradipi morti, ecco.
E cheffare in queste situazioni disastrose?

1. Agitare la bilancia con veemenza che “non è possibile, la lancetta è impazzita”
2. Agitare lo smartphone con veemenza che “non è possibile, dev’essere runtastic che fa le bizze”
3. Digitare su google “incantesimo dimagrante by Filius Vitious
4. Ritentare con “pozione dimagrante by Severus Piton
5. Arrendersi all’ineluttabilità del proprio destino: LA DIETA.
Ma siccome non siam mica qua a fare la dieta del sedano, ci armiamo di un sacco di funghi e facciamo delle frittelline leggere leggere, saporitissime e che riempiono pure un sacco! ;)


Per 8 pancake - 4 porzioni:
300g funghi champignon
200g funghi pleurotus  
1 cipollotto (solo la parte verde)
1 ciuffo di prezzemolo
2 uova
50g farina 00
50g casu ‘e vita (o feta)
Sale e pepe
Olio

Per la crema di ricotta di capra:
3 cucchiai di ricotta di capra freschissima
4 cucchiai di latte di capra freschissimo


Per i pancake: mondare i funghi, lavarli (o meglio ancora pulirli strofinandoli con un panno umido) e tagliarli a fettine. Scaldare un’ampia padella antiaderente e saltarci i funghi, senza aggiungere grassi, con un pizzico di sale, finché si saranno ridotti di volume e saranno cotti ma ancora consistenti. Meglio procedere in 2-3 volte, per facilitare l’evaporazione dell’acqua di vegetazione dei funghi ed evitare che si lessino.
Tenere da parte e far raffreddare.
Lavare il verde del cipollotto e il prezzemolo, asciugarli e tritarli finemente.
Riunire i funghi ormai freddi in una ciotola, scolandoli dal liquido, e aggiungere le uova leggermente sbattute, la farina, il cipollotto, il prezzemolo e il casu ‘e vita sbriciolato. Mescolare bene il tutto con un cucchiaio. Regolare di sale (occhio che il formaggio è già ben sapido di suo) e pepe.
Scaldare una padella antiaderente con un goccio d’olio (ma veramente un goccio!) e versarci una generosa cucchiaiata di composto (o più di una se usate una padella grande per cuocerne più contemporaneamente ;) ), appiattitela leggermente con il dorso del cucchiaio, fino a raggiungere uno spessore di un cm scarso. Lasciar cuocere per qualche minuto a fuoco moderato. Quando i bordi iniziano a rapprendersi e a colorarsi e, sollevando leggermente il pancake, si vede che la superficie inferiore è dorata,  girarlo aiutandosi con una palettina e farlo cuocere anche sull’altro lato.
Proseguire allo stesso modo fino esaurimento dell’impasto.

Per il dressing: niente di più semplice: mescolare la ricotta con il latte, fino a creare una cremina vellutata. Volendo su può insaporire ulteriormente con erba cipollina, pepe etc, ma io avevo della ricotta e del latte talmente buoni e freschi che non volevo che il sapore ne fosse anche solo minimamente coperto ;)

Gnammy-time: servire i pancake caldi o tiepidi, accompagnati dalla salsina :)


Note:
  • per una versione ancora più leggera si può eliminare la feta e salare un po di più :)
  • i funghi pleurotus, per lo meno qui in FVG, sono ingiustamente bistrattati: sono buonissimi e saporitissimi, non a caso in sardo hanno un nome troppo kawaii: cardulinu ‘e pessa (=funghi di carne)
  •     io avevo del latte e della ricotta di capra che erano la fine del mondo, entrambi freschi di giornata, quindi la cremina spaccava  in alternativa si può fare con latte e ricotta vaccini sempre freschi, ma in mancanza della freschezza la ricotta S. Lucia è meglio che resti dov'è, ecco!