domenica 8 giugno 2014

The ultimate (polka dots ♥ ) pancakes! [con valori nutrizionali]


Avete presente quelle giornate un po’ così, quelle giornate che ti svegli convinta di avere di nuovo un micio, e dopo 5 minuti realizzi che era solo un sogno. 
  Quelle giornate che più triste che essere una gattara a 24 anni è solo essere una gattara mancata a 24 anni.
Quelle giornate che fuori c’è il sole ma dentro casa regna il buio perché tutte le finestre sono bloccate da dei ponteggi (e ti poni degli interrogativi profondi tipo macheminchia staranno mai facendo);
  Quelle giornate che l’unica stanza non oscurata della casa è il bagno e l’umore è quello giusto per autoinfliggersi un po’ di sofferenza in strappi, finché mentre sei lì che cerchi di dare una mano all’ evoluzione e passare da Australopithecus pelosus a Donna sapiens ecco che un giovanotto baldanzoso ti fa cucù da un ponteggio è l’unica cosa che si strappa è la tua dignità;
  Quelle giornate che tiriamoci su il morale con un po’ di musica! “Anche oggi è domenica / Tutta d’oro / La gente luccica / Mentre osserva le anatre / Inventandosi la felicità / La sorvolo e capisco / Che maledice la mia diversità / Ma nel parco ci abito / È la vita mia / Esser simbolo di paura e di morte / Sono tenebre i miei abiti / I bambini sorridono / mamma, guardalo, che bestiaccia è?“  
Quelle giornate che “oh! Ma ora che ci penso non ho ancora visto com’è finita quella serie tv simpatica, vedrai che un sorriso ci scappa..!” e invece a scapparmi è solo una citazione di Martellone di Boris (per rispetto dei non adepti alla religione della parolaccia -di cui sono una fiera adepta-, mi limiterò a citare “sceneggiatore cane che rubi il lavoro a quelli bravi!” ma devo dire che l’ho sciorinata quasi tutta a memoria, e questo in effetti si, l’umore un po’ me l’ha migliorato).
  Quelle giornate un po’ così, in cui neanche la pet therapy può salvarti, chè tra la tua faccia e i loro tartufi c’è il Tirreno.

 Ecco, per quelle giornate c’è solo una cura.
La Sorellina.
2 ore, 37 minuti e 17 secondi di pura foffosità via etere (che “tanto mamma ha i minuti gratis” (!!!)).
Due paia di orecchie sciolte, due ugole affaticate, un soffocamento sfiorato (ciliegie e risate: un mix potenzialmente mortale), e “ma la pubblichi la ricetta dei pancake?!”
Ma io dico, ma come si fa a dire di no a quella vocina?!

Questi sono i pancake della mia sorellina, che poi sono i pancake alla ricotta di Nigella.
Io però li ho resi a pois, che i pois rendono migliore ogni cosa, e ho aggiunto la vaniglia e la scorza di limone (ma c’è qualche cosa dove non aggiungerei scorza di limone?) :)
Sono STRABUONI, soffici e profumati, leggerissimi (io associo Nigella a parole come “diabete”, “zucchero o morte”, ma alle volte anche lei mi stupisce!), si possono congelare e scongelare all’occorrenza e con un po’ di frutta e dello sciroppo d’acero vi viene fuori una popò di colazione :)



Per 16 pancakes[1] :
250g ricotta[2]
125ml latte parzialmente scremato
100g farina
2 uova
1 cucchiaino di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
La scorza grattugiata di mezzo limone
½ cucchiaio di semi di papavero

Per servire:
Frutta fresca a piacere (io stavolta fragole e mango, ma anche pesche e albicocche spaccano, e ovviamente idem per  i classici frutti di bosco)
Miele, sciroppo d’acero o sciroppo di miele e limone (shakerando 1 parte di miele e 2 di succo di limone ;) )

Separare i tuorli dagli albumi. Montare a neve ferma gli albumi e tenere da parte.
Lavorare la ricotta con un cucchiaio di legno insieme alla scorza di limone, ai semi di papavero e all’estratto di vaniglia. Aggiungere il latte e i tuorli e mescolare bene. Aggiungere la farina setacciata insieme al lievito e amalgamare il tutto. Unire gli albumi e mescolare il tutto dall’alto verso l’alto, per non far smontare il composto.
Ungere leggermente una padella antiaderente (se avete una padella veramente antiaderente non ce ne sarà bisogno) e farla scaldare bene. Abbassare il fuoco e versare un cucchiaio di impasto, allargarlo con il dorso del cucchiaio in una frittellina di circa 10cm di diametro e far cuocere per circa un minuto, finché i bordi si saranno rappresi e la superficie sarà piena di bollicine, quindi girare il pancake. Cuocere anche sull’altro lato e hop! proseguire fino a esaurimento dell’impasto e servire accompagnato da frutta fresca e un filo di miele, (o sciroppo d’acero o uno sciroppino di miele e limone) e qualche scorzetta di limone :)


Valori nutrizionali per una porzione (2 pancakes):




[1] Secondo Nigella dovrebbero venirne 25, boh!
[2] Io ho usato della ricotta magra e sono venuti daddio. Certo che se avete una ricotta buona di caseificio la risposta giusta è “ricotta magra lo dici a tua sorella!”